14/02/2015
I custodi forestali non saranno eliminati
«Ma servono linee comuni per guidare i territori»
I
consorzi di vigilanza boschiva saranno soppressi, ma resterà la figura
del custode forestale, che passerà alle dipendenze di un diverso datore
di lavoro.
Rassicurazioni fornite
dall'assessore Daldoss e accolte molto favorevolmente dal segretario
della Funzione Pubblica Cgil Giampaolo Mastrogiuseppe, accompagnato
nell'occasione da Mario Panizza, delegato e presidente uscente della
Libera associazione dei custodi forestali del Trentino.
Resta
un'unica preoccupazione: garantire che il comportamento dei territori
sia uniforme e, in tal senso, è necessaria la creazione di precise
linee guida.
Dopo
quello dello scorso 21 gennaio presso il Consorzio dei comuni, le
organizzazioni sindacali hanno avuto un nuovo incontro, nel tardo
pomeriggio di venerdì, con l'assessore provinciale Carlo Daldoss e il
dirigente Romano Masè.
Alla domanda di quale
necessità vi sia di sopprimere i consorzi di vigilanza boschiva, i
rappresentanti provinciali hanno risposto che si tratta di dare corso
alla legge numero 11 del 2007 e che non esiste alcuna volontà di
eliminare la figura del custode forestale.
In sostanza - è emerso durante il colloquio - per i custodi forestali cambierà solo il datore di lavoro.
Si
prevede infatti, dopo lo scioglimento dei consorzi, l'obbligo di
incardinamento dei lavoratori sotto un comune capofila, al quale poi
dovranno associarsi le altre realtà territoriali che ricadono in uno
stesso ambito.
Il servizio di custodia
forestale sarà dunque garantito su tutto il territorio provinciale,
pubblico e privato, come lo è ora, mantenendo la suddivisione degli
ambiti di custodia fino alla prossima revisione, prevista dalla legge,
da parte della giunta provinciale.
Non
dovrebbero verificarsi nemmeno problemi di sforamento, da parte dei
comuni capofila, del piano di miglioramento previsto dal protocollo di
finanza locale, visto che il finanziamento sarà a carico della
Provincia per l'80% e degli associati per il restante 20%.
È stato del resto confermato che i finanziamenti provinciali attualmente erogati saranno mantenuti anche in futuro.
La
palla torna ora al Consiglio delle autonomie, che dovrà rivedere il
regolamento per il servizio di custodia forestale attraverso un gruppo
di lavoro che, purtroppo, al momento non vede la partecipazione dei
sindacati e dei custodi.
La richiesta di Fp
Cgil è di partecipare alla stesura del nuovo regolamento e di vedere
recepite le proposte per la riqualificazione professionale della figura
del custode forestale, che gli stessi custodi stanno predisponendo a
seguito di un questionario al quale ha risposto la maggior parte del
personale.
«Nonostante le rassicurazioni
dell'assessore, che non vengono messe in discussione – conclude
Mastrogiuseppe – restano perplessità in merito alle modalità che i
diversi territori adotteranno per il passaggio al nuovo sistema, visto
che non risulta esistano delle linee guida che possano uniformare i
comportamenti delle varie autonomie locali.»